Corso Bersaglieri e la sua “magica” via dei Presepi, dall’8 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 - RIAVW

Corso Bersaglieri e la sua “magica” via dei Presepi, dall’8 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021

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Sono 12 i presepi dislocati lungo corso Bersaglieri a Perugia di cui otto monumentali e quattro filo diffusione lungo la via, da quello Antico a quello Moderno, passando da quello Tradizionale a quello di Porta Pesa. Poi c’è quello Storico Monumentale “Città di Perugia”, quello Napoletano, quello Animato Interattivo e quello Arabo. E’ la via dei Presepi di Borgo Sant’Antonio Porta Pesa che ogni anno, da nove anni, si conferma. Anche quest’anno nonostante la pandemia.

La kermesse è curata in prima persona dalla Vicepresidente dell’Associazione Borgo Sant’Antonio-Porta Pesa, Marisa Rosi, che da molti anni ormai si occupa con passione non solo dell’organizzazione dell’evento, ma anche alla creazione artigianale di ogni componente e struttura presente nell’allestimento. Realizzazioni dunque uniche nel loro genere, rigorosamente fatte a mano, che introducono il visitatore nell’atmosfera spirituale del Natale.

La via dei presepi si potrà visitare dall’8 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021. Il percorso comincia da un info point, al civico 9 do Corso Bersaglieri, dove si potrà richiedere la mappa della via.

Presepe Antico al civico 30: Questo presepe è un autentico capolavoro, iniziato nella seconda metà dell’ 800 da Artaserse Angeli ed è stato completato nel ‘900 dal figlio Maceo Angeli, importante artista a livello nazionale. I “bambocci” come li chiamavano in famiglia sono tutti modellati a mano e sono ritratti fedeli di abitanti della Assisi di allora. I volti dei personaggi hanno una fortissima carica drammatica e vanno osservati con grande
cura. Questo presepe costituisce una straordinaria testimonianza di un lontano passato, che riporta alla luce arte e passione di due generazioni di nostri conterranei (allestito da Marisa Rosi e Giovanni Antolini.)

Presepe Moderno al civico 30: L’armonia della terra si riflette nelle statuine in terracotta interamente lavorate a mano, nelle quali possiamo notare la naturalezza delle espressioni, che rendono davvero unico questo presepe. Il contrasto della paglia e del prato, anch’esso naturale, danno un tocco scenico senza eguali, soprattutto in contrasto con la cometa e la galassia che compongono il cielo stellato, in un bellissimo tourbillon di luci e colori.
Questo presepe rappresenta anche la fusione tra la moderna tecnologia e l’antica tradizione Presepiale (allestito da Marisa Rosi, Giovanni Antolini, Paolo Cinti, Claudio Dal Lago).

Presepe Tradizionale al civico 34: Rappresenta la tradizione presepiale della nostra Umbria. Il paesaggio è collinare come il nostro territorio, i materiali utilizzati sono il sughero, il muschio, e la particolare carta che opportunamente modellata riproduce la roccia. E’ caratterizzato dal senso di profondità e prospettiva, accentuato dalla dimensione decrescente dei personaggi. Le statuine in prima fila sono state realizzare in cartapesta nell’ 800. Da ammirare anche l’alternarsi del giorno e della notte (allestito da Marisa Rosi e Giovanni Antolini).

Presepe Porta Pesa al civico 44: Trasposizione della natività ambientata nei giorni nostri nello scenario di Porta Pesa, crocevia in passato di scambi commerciali ed attività artigianali. Interessante la posizione della natività che, posta sotto l’arco dei Tei, si presta a punto focale da cui si apre idealmente verso la piazza di Porta Pesa.

Presepe Storico Monumentale “Città di Perugia” al civico 54: E’ una vera opera d’arte realizzata a mano con infinita pazienza e costituisce un omaggio alla bellezza di Perugia. La natività è collocata in piazza IV Novembre e intorno vengono mirabilmente riprodotti Il Duomo, la Fontana, il Palazzo dei Priori. Fanno da cornice altri monumenti della città, dall’ Arco Etrusco al cassero di Porta Sant’Angelo. il frusciare dell’ acqua della Fontana Maggiore,
è quasi magica (ideato e allestito da Marisa Rosi, Giovanni Antolini, Paolo Cinti).

Presepe Napoletano al civico 98: Presepe napoletano di altissimo artigianato, è ambientato nel ‘700 campano, di cui riproduce costumi e architetture. Va osservato nei minimi particolari per cogliere la finezza dei tratti somatici e degli abiti dei personaggi, nonché le architetture e gli scorci degli interni degli edifici, riprodotti con puntigliosa attenzione (ideato per Marisa Rosi dai fratelli Capuano di San Gregorio Armeno – Napoli).

Presepe Animato Interattivo alla sagrestia chiesa Sant’Antonio Abate: Ideato da Rolando Binucci questo presepe è il più grande e spettacolare della provincia di Perugia. Rappresenta le case e gli abitanti di Borgo Sant’Antonio che abbracciano la natività. Al visitatore è chiesto di interagire inoltrandosi in una specie di percorso iniziatico alla ricerca della fede, fatto di mille situazioni e da tempeste, al termine del quale conquista la visione della natività. Nell’ambientazione si ripercorre l’intero arco della giornata e si rimane stupiti per la suggestione delle tantissime situazioni con statuine animate (ideato e realizzato da Rolando Binucci).

Presepe Arabo alla Piazzetta del Porcellino: Presepe ambientato in ambiente desertico, con pregevoli statuine realizzate in cartapesta alla fine del 1800. Un suggestivo gioco di prospettive rende molto affascinante il gioco di ombre e luci che si riflettono sulla sabbia del deserto. Questo tipo di rappresentazione, al di fuori degli schemi della tradizione presepiale, è forse quella che meglio ci riporta al contesto reale in cui avvenne la nascita di Gesù (allestito da Marisa Rosi e Giovanni Antolini).

Il tutto aspettando la festa di Sant’Antonio Abate il 17 gennaio 2021 che quest’anno, vista la pandemia, sarà molto ridimensionata. La benedizione degli animali è certamente uno dei momenti più belli per la particolare atmosfera che si crea, in quanto esalta la condivisione di valori e principi comuni, la socialità e il senso di comunità. Questa magica atmosfera non si potrà rivivere nell’edizione 2021. L’emergenza da Covid -19 impone dei limiti alla socialità e il distanziamento tra le persone che, di fatto, fanno venire meno l’essenza stessa della festa. Non tutto però è perduto! La storia e la tradizione sono pieni di impedimenti e inciampi.

Il 17 gennaio, accompagnati dal vostro animale domestico, percorrete corso Bersaglieri fino alla piazzetta della chiesa; qui troverete, nella sua collocazione originale, la statua di Sant’Antonio a cui chiedere la benedizione. Nelle vicinanze, su un rocchio di colonna romana, noterete la sagoma di un porcellino in pietra (simbolo del Santo); i borgaroli tramandano che una “sfregatina” alla pietra sia di buon auspicio per tutto l’anno.
In questo difficile e triste momento, una passeggiata al Borgo e un tuffo nelle antiche tradizioni possono essere un modo alternativo ed intelligente di festeggiare Sant’Antonio abate, protettore degli animali. Per la festa, così come conosciuta con processione, banda musicale e bancarelle, l’appuntamento è per il 2022.

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