E’ il nome di un piccolo paese dell’alta Valle Brembana, un tempo sede di un rinomato mercato di formaggi e di un’importante fiera bovina. Il 21 Settembre, festa di San Matteo, numerosi commercianti, in prevalenza di Bergamo e di Brescia, si recavano in questa localita’ per acquistare il formaggio che da essa, inevitabilmente, prese il nome. Il formaggio grasso dei Branzi (formaggio branzi) era prodotto durante l’estate sugli alti pascoli dei bacini di Val di Foppolo Val di Carona e di altre valli limitrofe; trasportato nelle casere di Branzi, stagionava per 40 o 50 giorni, quel tanto cioe’ che bastava per essere poi venduto in occasione della festa di San Matteo.
Il mercato durava tre giorni durante i quali, verso la meta’ del secolo scorso, venivano vendute circa 10.000 forme di Formaggio Branzi. Agli inizi del 1900 la Cattedra Ambulante di Agricoltura organizzava, in concomitanza con la fiera, una mostra annuale del formaggio. Lo scopo era di favorire il miglioramento qualitativo della produzione, individuando le forme migliori e premiando i casari piu’ bravi. Inizialmente il Branzi era un formaggio tipicamente estivo, prodotto utilizzando escusivamente latte intero; durante la rimanente parte dell’anno, sul fondovalle, si produceva il formaggio semigrasso.
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