IHS MARKIT PMI: peggiora ad ottobre la contrazione del terziario in Italia - RIAVW

IHS MARKIT PMI: peggiora ad ottobre la contrazione del terziario in Italia

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Dai dati raccolti nel corso dell’indagine PMI® di ottobre, il settore terziario italiano è rimasto impantanato in territorio di contrazione, indicando un tasso di declino più rapido dell’attività economica. La ragione principale di questo stato di flessione continuo è legata al calo più veloce dei nuovi ordini da giugno scorso. Le aziende intervistate hanno collegato il calo del flusso delle commesse e della produzione alla debole domanda dei clienti, a causa delle nuove restrizioni attuate per contrastare la pandemia da Covid-19. Di conseguenza, il settore ha continuato a ridurre il personale e ad un tasso accelerato nel corso del mese.

Scendendo a ottobre a 46.7 da 48.8 di settembre, l’Indice principale di questo report, cioè l’Indice destagionalizzato delle Attività Economiche, che con una singola domanda chiede alle aziende monitorate di paragonare l’andamento dell’attività del mese in corso rispetto a quello precedente, ha registrato il valore minimo in quattro mesi. Tale valore indica una forte contrazione della produzione terziaria.

A pesare sull’attività dei servizi è stato l’indebolimento della domanda, visto che il flusso dei nuovi ordini è diminuito per l’ottavo mese consecutivo ed al tasso più elevato da giugno. I commenti raccolti hanno collegato quest’ultima contrazione ad una domanda debole causata dalla pandemia da Covid-19.

Anche le commesse estere hanno frenato le prestazioni del settore, la domanda internazionale infatti è diminuita notevolmente. Le aziende campione hanno riportato un indebolimento degli ordini esteri causato dalle misure restrittive attuate a livello globale. C’è da dire, però, che il tasso di riduzione è stato il più lento da febbraio.

Il campione intervistato ha di conseguenza continuato a registrare ad ottobre una diminuzione dell’occupazione.   Il tasso di licenziamento è accelerato nel corso del mese, ha raggiunto il valore maggiore da luglio ed è stato principalmente attribuito al mancato rimpiazzo di personale dimissionario.

Ciononostante, il livello di lavoro inevaso di ottobre ha continuato a diminuire. Le aziende che partecipano all’indagine hanno affermato che l’indebolimento delle vendite ha permesso di concentrare le risorse sugli ordini ancora non completati. Il tasso di contrazione delle commesse in giacenza è stato per di più consistente ed il più rapido da maggio.

Nel frattempo, i margini di profitto di ottobre hanno subìto ulteriori pressioni poiché il settore ha continuato ad attuare sconti sulle tariffe medie nel tentativo di stimolare le vendite, e questo malgrado l’aumento dei costi sostenuti. Il tasso di deflazione dei prezzi di vendita è stato considerevole, anche se ha indicato il ritmo più lento in otto mesi, mentre l’ultimo aumento dei prezzi d’acquisto è stato il più rapido da luglio e nel complesso moderato.

In merito alle aspettative future, le prospettive di attività per i prossimi dodici mesi del settore terziario italiano sono rimaste nel complesso ottimiste. Nonostante si sia mantenuto nettamente superiore alla soglia neutra di 50.0, l’Indice sull’Attività Futura è notevolmente diminuito rispetto al record in 30 mesi di settembre, segnando il valore minore da maggio. Il campione monitorato ha espresso preoccupazione sulla durata della pandemia, sulle conseguenti misure restrittive adottate e sulla tempistica di una qualsivoglia ripresa economica.

Da 50.4 di settembre, l’Indice Composito della Produzione è sceso ad ottobre a 49.2, segnalando nuovamente valori in contrazione della produzione del settore privato. Da un punto di vista settoriale, la più rapida contrazione dell’attività terziaria ha controbilanciato il forte rialzo della produzione manifatturiera.

Il motivo chiave di questa contrazione generale registrata ad ottobre è stato l’ennesimo crollo dei nuovi ordini, che ha indicato un tasso di decremento nel complesso marginale.

Le aziende del settore privato, a causa delle deboli condizioni della domanda, hanno ridotto i loro organici ad un tasso più rapido di settembre. Ciononostante, il livello di ordini inevasi è diminuito per il ventottesimo mese consecutivo, ad un tasso di contrazione generalmente elevato.

Allo stesso tempo e nel corso dei cinque mesi di sequenza inflazionistica, la pressione dei costi delle aziende del settore privato italiano è aumentata più velocemente e ad un tasso complessivamente elevato. I prezzi medi di vendita, tuttavia, sono di nuovo diminuiti e al tasso più lento da febbraio, seppur mantenendosi forte.

In merito alle aspettative future, la fiducia delle aziende sulla produzione nei prossimi 12 mesi ha indicato ad ottobre valori moderati. Anche se nel complesso ottimista, il livello di fiducia è stato il minore da maggio e sottotono rispetto alla serie storica di lungo termine.

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