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Ipertermia per le patologie croniche ed oncologiche

Ipertermia.

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Ipertermia

Introduzione
Il documento è indirizzato a fornire informazioni ai pazienti riguardo gli aspetti medicali dell’ipertermia e delle sue applicazioni terapeutiche rivolte anche alle patologie neoplastiche.

Cos’è l’pertermia?
L’ipertermia o terapia ipertermica consiste nel generare calore a scopo terapeutico in una specifica parte del corpo, senza andare a modificare la temperatura delle zone circostanti e senza provocare ustioni.
Il calore prodotto, compreso tra 41-45°C, dev‘essere veicolato in profondità per apportare dei reali benefici utilizzando uno specifico apparecchio in grado di mantenere sotto controllo diversi parametri durante la seduta.

Come viene eseguita?
Si utilizzano radiazioni non ionizzanti generate da uno speciale apparecchio medicale che emette radiofrequenze a 13.56 MHz, lunghezza d’onda che permette di penetrare nell’organismo per diversi cm e colpire l’organo dedicato.

Quali benefici?
Si possono trattare molti danni a carico dell’apparato muscoloscheletrico e dell’apparato locomotore, permettendo anche una riduzione dell’assunzione di alcuni farmaci (antiinfiammatori ed antidolorifici).

Inoltre, può essere utilizzato in casi di adenomi, fibromi e miomi o formazioni polipoidi ma anche nelle patologie infiammatorie come nelle pancreatiti, endometriosi, patologie uterine o prostatiche.

I suoi effetti sono essenzialmente:

  • antiflogistico. Il calore produce vasodilatazione ed aumento del metabolismo basale cellulare con incremento della mitosi.
  • antalgico: innalzamento della soglia delle terminazioni nervose sensitive, incremento dell’eliminazione di sostanze algogene (bradichinina, istamina).
  • Antifibrocistico, permette la riduzione della rigidità articolare e delle calcificazioni periarticolari.

Si puo’ applicare alla cura di patologie neoplastiche (tumori)?
L’ipertermia è largamente documentata nel trattamento di patologie neoplastiche a supporto dei trattamenti convenzionale (chemioterapia e radioterapia), ne migliora la risposta e permette di diminuire gli effetti collaterali.
Le cellule tumorali, se portate a temperature tra i 42-44°C subiscono un danno irreversibile tramite un meccanismo chiamato apoptosi (morte programmata). Questo può portare direttamente alla morte delle cellule o comunque all’aumento della vulnerabilità da parte delle terapie convenzionali.

  • Col calore le cellule tumorali diventano meno resistenti e facilmente attaccabili dai farmaci chemioterapici o dalle altre terapie farmacologiche.
  • Il calore aumenta la sensibilità delle cellule alle radiazioni potenziando gli effetti della radioterapia sul tumore.
  • L’applicazione prima di un intervento chirurgico può contribuire a ridurre la massa tumorale e permettere al chirurgo di rimuoverla completamente con più facilità.

Ipertermia e terapie tradizionali hanno un effetto sinergico e permettono un significativo miglioramento nel controllo della crescita tumorale.
Il trattamento, cioè il riscaldamento della zona sede della neoplasia, può essere eseguito più volte, secondo i protocolli, ma non più di tre volte alla settimana, per evitare il fenomeno della termotolleranza, cioè la maggiore resistenza cellulare al calore nelle 48 ore successive alla terapia.
Ogni singolo trattamento ha una durata di circa 60 minuti. L’ipertermia oncologica può essere effettuata principalmente secondo diverse modalità che vanno da quella locale a quella all’intero il corpo (Total Body).

Principali effetti dell’ipertermia oncologica

  • induce direttamente la morte delle cellule tumorali innescando, mediante l’incremento di temperatura, l’attivazione il fenomeno di apoptosi
  • sensibilizza le cellule all’azione dei farmaci (chemioterapia, immunoterapia, anticorpi monoclonali, terapie anti-ormonali, ecc.)
  • potenzia l’efficacia della radioterapia anche a livello dei tessuti poco ossigenati e poco vascolarizzati
  • attiva le difese immunitarie dell’organismo nei confronti della progressione e disseminazione del tumore
  • Oltre alla riduzione della massa tumorale, un altro effetto importante dell’ipertermia oncologica è quello antalgico (antidolorifico).

Controindicazioni ed effetti collaterali
L’ipertermia è un trattamento non doloroso e privo di effetto collaterali.
È controindicato nei soggetti portatori di pacemaker, di placche o stent metallici. Inoltre, sconsigliato anche nelle donne in gravidanza o durante il ciclo mestruale soprattutto nel trattamento della zona addominale. I pazienti con danni neurologici, sedati, con disturbi ematologici o con versamenti massivi devono essere valutati scrupolosamente dal medico prima dell’esecuzione di tale terapia.

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