Nel lontano 1900 in questo podere agricolo dove ora ha sede L’Agricola già le vecchie generazioni della mia famiglia, nelle figure di mio nonno Crescentino Battistelli e mia nonna Scattolini Margherita, gettavano le basi per quella che oggi è diventata una splendida realtà commerciale.
Il primo punto di svolta fu quando mia madre Marisa e mio zio Luigi, conosciuto ai più come Giggetto, iniziarono il commercio diretto dei propri prodotti agricoli e partirono con l’allevamento delle galline ovaiole vendendo tutto presso il mercato di piazza S. Giovanni di Dio.
Gli anziani del quartiere ricorderanno ancora i banchi di legno coperti estate ed inverno dal solo ombrellone, un vero e proprio calvario nel caldo afoso delle estati ma soprattutto nel freddo pungente dell’inverno, tuttavia sempre con il sorriso sulle labbra, tanto che venivano soprannominati “il banco del sorriso”. In quegli anni Marisa e Giggetto conobbero e si frequentarono con dei loro coetanei, in specialmodo due fratelli, Giulio e Giuliana Casadio, figli di allevatori della zona e commercianti di carne suina dai loro stessi allevamenti. I 4 ragazzi in seguito si sposarono e dall’unione di Marisa e Giulio nascemmo io e mia sorella Carla e dall’unione di Giuliana e Giggetto nacquero Beatrice, Paolo e Francesca.
Le nuove generazioni hanno continuato a lavorare all’interno dell’azienda proseguendo ed anzi ampliando e migliorando la stessa: nuove piantagioni orticole furono sviluppate in serra e fu creato inoltre l’allevamento dei bovini. Tuttavia la globalizzazione del mercato ortofrutticolo, con le merci provenienti dall’estero tutto l’anno, cancellando e distruggendo quella che era la stagionalità del nostro prodotto , ci creò grossi problemi a livello economico e costrinse me e mio cugino Paolo alla decisione di lasciar perdere il commercio ortofrutticolo e di dedicarci alla vendita diretta dei prodotti derivati dai nostri allevamenti all’interno della stessa azienda. Serviva però un punto vendita più grande ed all’avanguardia, così decidemmo di sfruttare la vecchia porcareccia ( di cui nel nostro punto vendita ancora conserviamo le foto originali del tempo) per trasformarla in uno spaccio aziendale con annessi laboratori di lavorazione delle carni.