Roma, Storia & Cultura: Nascita e sviluppo
Romolo, secondo lo storico Livio, fondò Roma nel 753 a. C. In seguito a causa dello scarso numero delle donne nelle tribù, egli invitò ad una festa i vicini Sabini e organizzò il rapimento delle loro donne. Anche se il resoconto di Livio è una leggenda, esso conferma che Roma fu fondata nell’VIII sec a. C. e che dopo breve tempo Romani e Sabini si mescolarono. Nel VII sec. a. C. fu conquistata dagli Etruschi. Oggi ci sono poche tracce della Roma etrusca come le fognature della Cloca Massima, che funzionano ancora. L’oggetto più famoso resta, comunque, la scultura in bronzo della Lupa. La storia di Roma poi corre rapidamente. Tra il III e il II secolo Roma già può dirsi padrona di tutto il bacino del Mediterraneo. Da questa condizione deriva il fenomeno del progressivo influsso, nella cultura dell’Urbe, di civiltà diverse cariche di vivaci fermenti.
Roma, Storia & Cultura: Roma prende coscienza dell’arte
Fino al IV-III sec. a. C. Roma rientra in un ambito artistico di stampo etrusco-campano, ma già da allora, quando è la città più grande d’Italia, si costruiscono templi in stile greco e il Foro va assumendo un aspetto monumentale. Il rafforzamento delle mura serviane avvia grandiose costruzioni quali Via Appia e il più antico acquedotto di Roma (312 a. C.). Alla fine del III secolo, col prevalere delle raffinatezze elleniche l’arte verrà vista come un’altra forma di linguaggio, simbolo di cultura e di potere. Tale influenza divenne sempre più forte soprattutto in architettura, dall’evoluzione della casa “ad atrio” alle nuove proporzioni e decorazione dei templi, al generale rinnovamento edilizio con la costruzione di grandi edifici pubblici come anfiteatri, basiliche, terme.
Roma, Storia & Cultura: In età imperiale e altomedievale
Con l’ascesa di Ottaviano Augusto l’arte si tinge di nobiltà. Molte strutture lignee vengono sostituite da altre in pietra e laterizi, talvolta rivestite di marmi anche per l’apertura delle Cave di Carrara.
Dopo la vittoria di Anzio (31 a. C.) iniziano ad apparire gli archi trionfali. Sorgono a Roma, l’Ara Pacis, il Teatro di Marcello, il Foro di Augusto. Si afferma l’uso del mattone a vista e grazie all’adozione del vetro in lastre, inizia l’uso delle finestre e con la salita al potere di Vespasiano sorgono opere maestose come il Colosseo.
Con Traiano l’Urbe si veste di opere imponenti di pubblica utilità: il Foro, i Mercati e le Terme di Traiano tutte del grande architetto Apollodoro di Damasco.
Sotto Adriano l’architettura ellenistica ritrova vitalità in opere come il Pantheon, il suo Mausoleo (poi Castel Sant’Angelo). Dopo quel vertice, la forma classica entra in crisi. Quando Roma si riduce a puro centro di potere con la riforma di Diocleziano, tra le poche alte testimonianze artistiche vengono realizzati il tempio di Minerva Medica, primo edificio a sperimentare le volte a nervature portanti e le Terme di Diocleziano. Le terme romane erano anche luoghi d’incontro, vi si trovavano biblioteche, barbieri, bordelli e palestre.
Infine, con Costantino il cristianesimo esce dalla clandestinità: ed ecco la innovativa Basilica di Massenzio e poi l’Arco di Costantino, ultima espressione di un legame con la tradizione antica.
In epoca paleocristiana e fino a tutto il ‘200 il modello di riferimento, opportunamente riveduto, è ancora quello tardomedievale, sia nelle scarse pitture delle catacombe sia nell’architettura prevalentemente di tipo basilicale (le prime chiese cristiane di Roma erano basiliche: oblunghe, a tre navate, ciascuna delle quali terminante in un’abside). Tra le basiliche Costantiniane sorgono S. Giovanni in Laterano e S. Pietro sulla tomba dell’apostolo. Nel XII secolo la memoria basilicale si mescola a influssi romanici nell’intensa opera di ricostruzione di importanti chiese. In questa fase inizia la ricerca in architettura del colorismo con marmi bianchi e policromi a contrasto col cotto e scodelle di ceramica colorata.
A Roma esistono rari esempi di architettura gotica, come la chiesa di S. Maria sopra Minerva. Tra gli anni ’70 e ’90 del Duecento, grande maestro per la scultura è Arnolfo di Cambio autore dei cibori nei due capolavori di S. Paolo fuori le mura e di S. Cecilia in Trastevere.
Roma, Storia & Cultura: Il Quattrocento
I primi decenni del Quattrocento si fregiano delle preziosità “tardogotiche” del Pisanello e di Gentile da Fabriano, ma anche dei più solidi affreschi di Masolino, forse coadiuvato da Masaccio. A Roma opera anche Donatello, che introduce la nuova impronta nel tabernacolo del Tesoro di S. Pietro. In questo clima sorge Palazzo Venezia ispirato direttamente ai modelli di Leon Battista Alberti. Il miglior esempio di chiesa rinascimentale è S. Maria del Popolo. Le opere successive, realizzate sotto il pontificato di Sisto IV, sono ormai prive di tracce gotiche. Chiudono il secolo la Pietà di Michelangelo in S. Pietro (tra le prime sculture eseguite dall’artista a Roma) e gli affreschi di Filippino Lippi in S. Maria Sopra Minerva, opere che sembrano andare oltre le concezioni quattrocentesche.
Roma, Storia & Cultura: Il Cinquecento
Nel Cinquecento convergono a Roma i massimi artisti: Da Bramante a Raffaello e da Leonardo a Michelangelo. Bramante inizia la ricostruzione di S. Pietro. Raffaello organizza una scuola straordinaria impegnata ad integrare e a portare a temine il suo immane lavoro. Ciò gli permette anche di realizzare bellissimi ritratti dei grandi protagonisti del tempo e bellissime pitture sacre. Michelangelo scolpisce il Mausoleo di Giulio II ed elabora grandiose architetture tra cui Piazza del Campidoglio e la Cupola di S. Pietro.
Roma, Storia & Cultura: Il Manierismo e il Barocco
Il Manierismo occuperà la seconda metà del Cinquecento e i suoi germi già appaiono negli affreschi di Michelangelo mescolandosi con altre inquietudini evidenti in artisti come Daniele Da Volterra e Sebastiano del Piombo. Anche i seguaci di Raffaello operano in chiave manierista, come Giulio Romano e Perin del Vaga. Poi la Controriforma detta rigide regole alle quali gli artisti sono obbligati ad attenersi. Presto però si farà strada una nuova coscienza della realtà, culminate nel genio di Caravaggio i cui quadri, con il drammatico contrapporsi di luce ed ombra, sono numerosi in città in vari musei, oltre che in San Luigi dei Francesi, S. Maria del Popolo e S. Agostino. Imponente è anche il filone carraccesco con esiti che già si collocano entro il barocco, che proprio a Roma tocca i massimi vertici con Bernini e Borromini. Essi esprimono i due volti di un tempo lacerato dalle contraddizioni, uno grandioso e scenografico l’altro eccitato ed ansioso. Bernini, scultore, architetto e pittore, dona alla città un’impronta inconfondibile in particolare con il colonnato di s. Pietro. Borromini è autore di architetture inedite come il Chiostro e la Chiesa di S. Carlo alle Quattro Fontane e la cupola e l’interno di S. Ivo.
Roma, Storia & Cultura: Il Settecento
Il rococò francese si stempera a Roma in un delicato barocchetto. La città si veste di meravigliose architetture anticlassiche come la scalinata di Trinità dei Monti, anche se sotto Clemente XII torna ad affermarsi una linea classicista evidente nella famosissima Fontana di Trevi e nella facciata di S. Giovanni in Laterano, sulla quale dopo la metà del Settecento si innesta il neoclassicismo. Antonio Canova, trasferitosi a Roma nel 1781, diverrà il faro incontrastato della scultura neoclassica rinnovando l’arte funeraria e ponendo il modello della bellezza nella statua di Paolina Borghese. In architettura, invece, emerge la figura di Giuseppe Valadier con la sistemazione di Piazza del Popolo e del Parco del Pincio e innovativi restauri.
Roma, Storia & Cultura: I Tempi Moderni
Quando Roma diventa capitale del regno muta completamente il suo volto. Strade e piazze si vestono di monumenti celebrativi, dedicati a personaggi della storia recente. Si afferma il filone Liberty, il cui maggiore esponente in architettura è Ernasto Basile, a cui si deve l’Aula Parlamentare di Montecitorio. Nel 1911 per l’Esposizione Internazionale Cesare Bazzani progetta il Palazzo delle Belle Arti, mentre si fanno più attivi i gruppi d’avanguardia tra cui quello futurista con Boccioni e Balla. Il fascismo accentua in architettura il segno della monumentalità: dalla Città Universitaria agli edifici dell’Eur e del Foro Italico.
Simbolo della fusione tra arte e cultura può essere visto nel recente Auditorium di Renzo Piano.